La toxoplasmosi è una zoonosi causata dal Toxoplasma gondii, un protozoo intracellulare obbligato. I felidi ne rappresentano l’unico ospite definitivo. Il parassita in natura si trova in altri ospiti accidentali quali animali carnivori, onnivori ed erbivori. L’infezione viene trasmessa per via orale mediante cibi poco cotti o carni crude, contenenti le cisti.


Il gatto e qualche altro felide selvatico (puma , giaguaro, lince, gattopardo) rappresenta l’ospite definitivo è quindi l’unico animale serbatoio che puo’ disseminare le oocisti. L’uomo, i mammiferi e gli uccelli rappresentano gli ospiti intermedi. Tengo a precisarlo in quanto spesso mi capitano clienti che hanno allontanato il cane o altri animali d’affezione per paura di contrarre la malattia durante la gravidanza.
Il ciclo biologico del Toxoplasma gondii è molto complesso:
Nel gatto dopo l’ingestione di cisti o oocisti, si svolge la fase intestinale durante la quale il parassita invade le cellule epiteliali dell’intestino tenue moltiplicandosi; avendo luogo sia la fase asessuata o schizogonia che comporta la formazione di schizonti maturi, ciascuno dei quali contiene da 4 a 30 merozoiti, sia la fase sessuata che porta alla formazione di microgametociti e macrogametociti , dalla cui unione si formano le oocisti che vengono poi eliminate con le feci nell’ambiente.
L’eliminazione nell’ambiente delle oocisti , in gatti sani e quindi non immunodepressi, dura circa 3 settimane, dopo circa 2-3 giorni queste oocisti diventano infettanti per altre specie (uomo compreso) se vengono ingerite. Nel gatto l’eliminazione di oocisti con le feci termina dopo questo periodo e il gatto non è più infettante.
Per il gatto un esame del sangue (test anticorpale) permette di confermare la diagnosi. Un test positivo in un gatto sano suggerisce che sia stato infettato in passato e che sia quindi diventato immune, mentre un test negativo indica che è suscettibile di contrarre l’infezione, in seguito alla quale può eliminare le oocisti per un paio di settimane. Non esiste vaccino per questa malattia, ma se viene diagnosticata può essere efficacemente trattata con degli antibiotici specifici.
La trasmissione della toxoplasmosi da parte del gatto nelle donne gravide è molto improbabile: la maggior parte dei casi è conseguente al consumo di carni poco cotte, latte non pastorizzato (soprattutto di capra) o di verdure poco lavate. Vale la pena di fare un’ultima considerazione: l’esposizione ai gatti, fin dall’infanzia, permette con molta probabilità di venire a contatto con il toxoplasma, sviluppare una solida immunità e non correre rischi durante la gravidanza.

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